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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, III, 13
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originale
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[13] Etenim quod summum bonum a Stoicis dicitur, convenienter naturae vivere, id habet hanc, ut opinor, sententiam, cum virtute congruere semper, cetera autem, quae secundum naturam essent, ita legere, si ea virtuti non repugnarent. Quod cum ita sit, putant quidam hanc comparationem non recte introductam nec omnino de eo genere quicquam praecipiendum fuisse. Atque illud quidem honestum, quod proprie vereque dicitur id in sapientibus est solis neque a virtute divelli umquam potest. In iis autem, in quibus sapientia perfecta non est, ipsum illud quidem perfectum honestum nullo modo, similitudines honesti esse possunt.
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traduzione
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13. Infatti ci? che ? chiamato dagli Stoici il sommo bene - il vivere secondo natura - ha questo significato, secondo il mio parere, di conformarsi sempre alla virt? e a tutte le altre cose che sono secondo natura, di sceglierle in quanto non siano in contrasto con la virt?. Poich? la questione sta in tali termini, alcuni ritengono che questa comparazione sia stata introdotta senza una giusta ragione e che, quindi, non si dovrebbero dare affatto insegnamenti.
Inoltre quella onest? (ideale), si afferma con giusta propriet?, si trova nei soli sapienti e non pu? mai essere disgiunta dalla virt?. In coloro, invece, nei quali la sapienza non ? perfetta, non ? in alcun modo perfetta neppure quella stessa onest?, ma vi possono essere elementi ad essa somiglianti.
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